Permane critica la situazione delle Case di Riposo della Provincia di Cremona. La situazione della Zucchi e Falcina: rette tra le più alte, situazione debitoria elevata ( oltre 12 milioni di euro), scarse le sinergie e collaborazioni con il Comune di Soresina, le altre Rsa e il territorio. C’è bisogno di cambiare rotta, senza percorrere vecchie strade che pure hanno messo in luce a suo tempo i propri limiti. Vanno coinvolti e resi consapevoli i cittadini, va detto perché i costi che ricadono su chi vi è ospitato e sulle loro famiglie sono così elevati e giunti ad un livello spesso non reggibile. E’ un problema di tutta la comunità perché quello offerto è un servizio sempre più indispensabile per alcune fasce di età. Chi determina i costi in questa misura a carico degli utenti ha una identità e responsabilità politica ben precisa, non dirlo e denunciarlo significa condividerne le scelte. La Giunta Formigoni con la delibera sulla spesa socio-sanitaria 2011, accorpa i livelli di classificazione delle tariffe su tre livelli, introduce il sistema budget (come in sanità) applicando tetti di spesa rigidi, ed infine cosa ancora più grave, ridurrà del 2% minimo il trasferimento di finanziamenti rispetto al bilancio 2010. La reazione degli attuali amministratori non è esistita, va tutto bene! Le rette 2011 a carico degli ospiti sono ancora in predicato di aumentare o meno, forse solo spostate in avanti come effetto “benefico” delle imminenti elezioni amministrative. Anche la misura di certi interventi, vedi la spesa sostenuta, “forse esagerata”, per il rinnovo degli uffici della Direzione Amministrativa determina come in passato altri sprechi e una incidenza sul costo delle rette e questo è solo un esempio di come le risorse possono essere usate non al fine diretto che la mission della Fondazione ha.
Per questo vanno messe continuamente in campo, con maggiore senso critico le scelte che si compiono, privilegiando azioni tese a migliorare costantemente la qualità dei servizi offerti. Resta odierno il problema delle sinergie ed economie di scala in alleanza con le altre Case di Riposo (ben 5 in un una manciata di chilometri) che possano agire sulla formazione, sugli acquisti di beni e servizi, sull’utilizzo comune di alcune figure professionali e dirigenti, sugli assetti organizzativi, sugli scambi delle esperienze e conoscenze . Vogliamo una Casa di Riposo che si apra al territorio, percorrendo anche strade nuove, che offra servizi domiciliari facendo leva sulla sua organizzazione e sull’apparato professionale, prendendo in carico il futuro ospite immettendolo nel sistema di rete che risponda in modo appropriato alle sue necessità, in stretta relazione con i servizi sociali del Comune.
Per questo vanno messe continuamente in campo, con maggiore senso critico le scelte che si compiono, privilegiando azioni tese a migliorare costantemente la qualità dei servizi offerti. Resta odierno il problema delle sinergie ed economie di scala in alleanza con le altre Case di Riposo (ben 5 in un una manciata di chilometri) che possano agire sulla formazione, sugli acquisti di beni e servizi, sull’utilizzo comune di alcune figure professionali e dirigenti, sugli assetti organizzativi, sugli scambi delle esperienze e conoscenze . Vogliamo una Casa di Riposo che si apra al territorio, percorrendo anche strade nuove, che offra servizi domiciliari facendo leva sulla sua organizzazione e sull’apparato professionale, prendendo in carico il futuro ospite immettendolo nel sistema di rete che risponda in modo appropriato alle sue necessità, in stretta relazione con i servizi sociali del Comune.
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